Il gatto, Felis silvestris catus
Pubblicato il 23 Febbraio 2021
DENOMINAZIONE SCIENTIFICA: Felis silvestris catus
CLASSIFICAZIONE: classe: mammiferi, ordine: carnivori, sottordine: fissipedi, famiglia: felidi, genere: Felis
DIMENSIONI: lunghezza media adulti: 50 cm più 30 cm di coda, altezza media adulti: 30 cm circa
PESO: dai 2 ai 5 kg (con punte fino ai 10 o 12 kg)
DATI FISIOLOGICI: temperatura corporea: 38.5 – 39 °C, battiti cardiaci: 120-150 al minuto
DURATA DELLA GRAVIDANZA: da 55 a 69 giorni
DURATA DELL’ALLATTAMENTO: 2 mesi
MATURITÀ SESSUALE: intorno ai 6 mesi (in alcune razze anche 24 mesi)
LONGEVITÀ: 15 anni di media (con punte dagli 8 ai 20 anni)
PRINCIPALI MISURE DEL GATTO
- Statura (altezza al garrese)
- Lunghezza del corpo
- Perimetro del collo
- Perimetro del torace
- Altezza del petto
- Profondità del petto
- Larghezza del petto
- Larghezza del bacino
- Altezza alla spalla
- Altezza al gomito
- Altezza allo sterno
- Altezza estremità del gluteo
- Altezza estremità del garrese
- Altezza estremità della grassella
- Lunghezza della coda
Cute e annessi cutanei
Grazie alla selezione naturale e a mutazioni spontanee o volute dall’uomo, i gatti possiedono una straordinaria varietà di mantelli. La struttura cutanea però è uguale per tutti. Sciolta, elastica, molto sottile, ma resistente, la cute dei mici è costituita da tre strati. Il più esterno, l’epidermide, si adagia sul derma, un tessuto elastico e ricco di capillari che la collega allo strato più profondo, il sottocute, costituito da cellule adipose per lo “stoccaggio” del grasso.
È nel derma che si trova la gran parte degli annessi cutanei che sono: i follicoli piliferi con i relativi peli che si rinnovano ciclicamente secondo uno schema a tre fasi. La prima, anagena, è quella di crescita, segue la fase catagena o di transizione, infine quella telogena o di caduta del pelo. La normale crescita del pelo avviene con questa ciclicità e dipende dalla durata della luce del giorno e dalla temperatura. Ciò naturalmente è riferibile solo ai gatti che vivono all’aperto, perché i nostri, che stanno principalmente in casa, non sono influenzati né dalle ore di luce né dal caldo e dal freddo. Questo è il motivo per cui la loro muta è continua durante tutto l’anno; le ghiandole sebacee che producono quel sottile rivestimento lipidico atto a rendere la pelle del gatto elastica e il pelo lucente; le ghiandole sudoripare che, pur essendo così chiamate, non secernono sudore e quindi non sono termoregolatrici. Servono a produrre una secrezione che, con quella delle ghiandole sebacee, interviene nella formazione del film lipidico superficiale; i muscoli piloerettori che, contraendosi, sollevano il pelo provocando quella che è definita orripilazione. Ciò avviene quando il gatto è in una situazione di paura o di pericolo massimo, perché l’effetto di raddrizzamento dei peli crea un’illusione ottica di aumento delle dimensioni del micio che risulta in tal modo più temibile; le terminazioni nervose che sono deputate a varie funzioni tra cui anche quella tattile e termica. Il ruolo della cute è quello di costituire una barriera fra l’ambiente esterno e quello interno, di limitare le perdite di sostanze, particolarmente l’acqua, e di proteggere l’organismo da insulti esterni. Fra i derivati cornei dell’epidermide ci sono le unghie, che incapsulano in maniera più o meno completa l’apice dell’ultima falange delle dita. Nei gatti, si ha una falcula, o artiglio, con piastra molto dura ecurvata; le unghie, mediante il tendine flessorio, vengono mantenute generalmente ritratte.
Apparato locomotore
Ne fanno parte scheletro, articolazioni, muscolatura e tendini che lavorano tutti in sinergia per consentire il movimento.
LO SCHELETRO
La funzione delle ossa è quella di sostenere l’organismo, di produrre cellule del sangue attraverso il midollo osseo in esse contenuto, di regolare il metabolismo del calcio e del fosforo e di proteggere le parti delicate dell’organismo. Ad esempio il cranio e la colonna vertebrale custodiscono il sistema nervoso centrale e le coste che fanno lo stesso con la cavità toracica. Lo scheletro del gatto è composto da circa 280 ossa che sono lunghe, sottili, ma estremamente resistenti. La colonna vertebrale è formata da 7 cervicali, 13 toraciche, 7 lombari, 3 sacrali e da 20 a 24 caudali o coccigee. Le coste sono 13 per parte. Le articolazioni tra un osso e l’altro sono molto flessibili e mobili. Le articolazioni tra ossa lunghe, come il femore, il radio e altre, sono sostenute dai legamenti e dalla capsula articolare che, con la sua membrana interna, produce un liquido, detto sinoviale, la cui funzione è lubrificante ed ammortizzante. Le cartilagini articolari rivestono le parti terminali
delle ossa e riducono la frizione durante il movimento, prevenendo così l’usura dell’osso sottostante.
I MUSCOLI
La muscolatura dell’apparato locomotore è collegata alle parti ossee attraverso tendini sottili, ma resistenti.
Nei gatti i muscoli sono sviluppati e potenti soprattutto a livello degli arti posteriori. I mici possono sviluppare una considerevole forza rispetto al loro peso: sono in grado di correre a grandi falcate, arrampicarsi agilmente e spiccare salti altissimi. La forza contrattile viene trasmessa attraverso i tendini alle ossa che contribuiscono a consentire movimenti precisi anche a velocità elevate e repentini cambiamenti di direzione durante il movimento.
Apparato digerente
L’apparato digerente nel gatto è formato dalla cavità orale, dal faringe (l’organo che convoglia il cibo verso l’esofago e l’aria verso il laringe), dallo stomaco (che ha un volume di 300350 ml), per continuare nell’intestino tenue (lungo circa 1,5 m) e nel grosso intestino che termina nel retto.
Lo sfintere esterno è chiamato ano e alla sua base sfociano due ghiandole, dette perianali, che secernono un liquido di odore forte e acre, usato dai mici anche per marcare il territorio di loro appartenenza.
LA BOCCA
Il gatto ha una cavità orale corta e larga, di colore roseo, circondata dalle labbra. Il labbro superiore è dotato di lunghi baffi o vibrisse che hanno una funzione tattile: sono peli differenziati e innervati che gli servono a “sentire” e a orientarsi. Il labbro inferiore presenta invece un bordo libero e un po’ ondulato.
Il palato mostra creste rialzate e serrate e la lingua, corta e larga, è ricoperta da grandi papille coniche e cheratinizzate, che la rendono molto ruvida e ideale per la pulizia personale.
La mascella superiore è dotata di 16 denti: sei incisivi, due canini, quattro premolari e quattro molari. Quella inferiore, invece, sei incisivi, due canini, quattro premolari e due molari. L’adulto ha in totale 30 denti, mentre il
cucciolo ne ha 26 dal momento che mancano quattro molari. I denti del cucciolo sono detti decidui, perché cadono entro i sei-sette mesi.
GLI ALTRI ORGANI
Il cibo, passato dalla bocca alla faringe, viene convogliato nell’esofago che ha solo la funzione di trasporto verso lo stomaco nel quale sbocca attraverso uno sfintere, il cardias. Lì, nella cavità gastrica, il cibo viene aggredito dagli acidi e da un enzima, la peptina, per essere digerito e trasformato in una massa fluida, detta chimo. Il chimo passa attraverso l’altro sfintere dello stomaco, il piloro, e raggiunge l’intestino tenue. È qui che avviene tutto il processo di assorbimento dell’acqua e di assimilazione dei nutrienti, attraverso gli enzimi e i succhi biliari, sostanze che elaborano il contenuto intestinale e lo rendono assimilabile.
Gli enzimi sono secreti in parte dall’intestino e in parte dal pancreas che è una ghiandola collegata all’intestino tenue attraverso un dotto escretore. La bile invece è prodotta dai dotti biliari del fegato ed è convogliata nell’intestino da un dotto, il coledoco. Serve ad emulsionare i grassi. L’intestino tenue è dotato di una muscolatura che, dopo la fase di assimilazione, sposta il contenuto intestinale verso la parte terminale rappresentata dal colon.
Lì avviene ancora una blanda digestione per opera della microflora presente e un ulteriore riassorbimento di liquidi. Le scorie sono eliminate poi dal retto sotto forma di feci ed evacuate attraverso l’ano.
Apparato respiratorio
Anatomicamente l’apparato respiratorio del gatto comprende le cavità nasali con le narici che hanno la funzione di ripulire l’aria inalata dalle impurità e di convogliarla alla faringe.
Da qui l’aria passa al laringe dove si trovano le corde vocali che, vibrando, permettono al gatto di miagolare.
Il viaggio dell’aria continua nella trachea, un tubo lungo circa 8 cm, che si dirama in due grossi bronchi che si assottigliano (bronchioli) e si ramificano all’interno degli alveoli polmonari (piccole cavità dei polmoni deputate allo scambio gassoso tra l’ossigeno in entrata e l’anidride carbonica in uscita). I polmoni – spugnosi, elastici e rivestiti da una membrana chiamata pleura – condividono la cavità toracica con il cuore.
Apparato cardiocircolatorio
Il cuore è il motore del sistema cardiocircolatorio. Esternamente è avvolto da una guaina, il pericardio, la parte centrale è costituita da un muscolo potente, il miocardio, mentre internamente è rivestito dall’endocardio.
Nel gatto ha una forma arrotondata e approssimativamente della dimensione di una noce.
A riposo batte a una media di 120-150 cicli al minuto ed è disposto tra la quarta e la settima costa.
È formato da due atri e due ventricoli nonché da quattro valvole che regolano il flusso di sangue nel cuore stesso. Dai ventricoli si dipartono le grosse arterie che progressivamente diminuiscono il loro calibro fino a diventare capillari arteriosi che portano il sangue in tutte le parti del corpo. Lì non rilasciano solo liquidi e sostanze utili, ma liberano l’anidride carbonica, accumulata durante il loro percorso nell’organismo, e la cedono ai capillari venosi, i quali raggiungono calibri sempre maggiori quanto più si avvicinano al cuore al quale si collegano sotto forma di grosse vene.
Da lì il sangue venoso viene mandato ai polmoni per cedere anidride carbonica e ossigenarsi, dopo di che, ritornato nel cuore, viene rimesso in circolo attraverso la grande arteria aorta. Il sangue è composto da parti liquide e parti corpuscolari e ha molteplici funzioni.
Tra queste funge da mezzo di trasporto di ossigeno e anidride carbonica.
Accanto al sistema circolatorio si dirama il sistema linfatico che è costituito da linfonodi, noduli linfatici e organi periferici come la milza.
Nel sistema linfatico scorre la linfa che ha la mansione di raccogliere i residui di liquidi, di cellule e di grandi molecole che non sono captate dai capillari venosi. La sua funzione principale però è quella di difendere l’organismo da elementi estranei.
Apparato urogenitale
L’apparato urinario ha la funzione, insieme al fegato, di purificare il sangue dalle scorie prodotte dall’organismo. Le riceve, le filtra, riassorbe le componenti utili ed elimina quanto resta sotto forma di urina. Gli organi filtranti veri e propri sono i reni che, situati nella regione lombare, nel gatto sono lisci e globulari.
Ricevono un grande apporto di sangue che viene elaborato dai nefroni, piccole unità filtranti presenti nel tessuto renale, che sono deputate a purificare il sangue dalle scorie, a riassorbire le componenti utili all’organismo e a concentrare le impurità in una soluzione acquosa, l’urina, raccolta nel bacinetto renale. Da lì tramite gli ureteri, due condotti sottili e convergenti, arriva nella vescica per essere poi eliminata attraverso l’uretra, corta e ampia nella femmina, sottile e lunga nel maschio.
ORGANI GENITALI MASCHILI
È il gruppo di organi deputati a produrre sperma. Sono composti da: due testicoli globulari, posti al di sotto dell’ano, che producono spermatozoi e ormoni sessuali; due dotti deferenti che raccolgono lo sperma (formato da spermatozoi e liquido seminale secreto dalla prostata e da altre ghiandole) e lo convogliano nell’uretra, la cui funzione nel maschio è quella di trasportare sia urina sia sperma. La parte esterna dell’apparato riproduttore è rappresentata dal pene.
Anatomicamente si presenta ricurvo all’indietro e termina con un glande conico ricoperto di piccole protuberanze, dette spicole, che durante l’accoppiamento diventano rigide e che scompaiono dopo la sterilizzazione.
ORGANI GENITALI FEMMINILI
Sono l’insieme di organi deputati alla riproduzione e consistono in: due ovaie, situate vicino ai reni, che producono ovocellule e ormoni sessuali; due ovidotti che convogliano le uova nell’utero che è bicorne, cioè fatto a “Y”, e che riceve le uova, le trattiene e le nutre. L’utero termina con una parte chiamata collo che sfocia nella vagina. La vagina, che nella gatta è lunga e larga, ha la funzione di accogliere il pene durante l’accoppiamento. La parte esterna dell’apparato riproduttore consiste nella vulva in cui sfocia anche l’uretra che convoglia urina. Le mammelle sono otto: una coppia pettorale, due coppie addominali e una coppia inguinale.