Medico veterinario: L’importanza di un corretto razionamento
Pubblicato il 15 Marzo 2022
Prima di somministrare qualsiasi tipo di alimento vanno sempre considerati alcuni fattori (chiamati fattori di correzione): specie, razza, età, sesso, peso, temperamento, temperatura ambiente, condizioni particolari (sterilizzazione, gestante o nutrice) ne sono solo alcuni esempi. Questi aspetti sono fondamentali per quantificare il fabbisogno energetico e definire i giusti nutrienti. Esiste un metodo matematico che valorizza questo processo e viene definito razionamento.
I FABBISOGNI ENERGETICI
Il fabbisogno energetico è, per definizione, la quantità di energia necessaria per la vita e la normale attività di un organismo. Gli alimenti rappresentano il carburante che viene introdotto tramite la dieta, che bruciando proteine, grassi e carboidrati liberano energia. Il rendimento energetico di ciascun nutriente è diverso: i più efficienti sono i grassi, seguono i carboidrati e poi le proteine solo in una quota parte, oppure in condizioni particolari. I minerali e le vitamine non forniscono energia.
Se l’energia è insufficiente l’animale attinge ai grassi di deposito, producendo un dimagrimento; se invece introduciamo più kcal rispetto al suo fabbisogno, l’organismo immagazzinerà la quota eccedente in grasso di deposito.
Solo una parte dell’energia fornita viene utilizzata dall’animale, il resto, è perso con le deiezioni e con il lavoro digestivo. L’energia utilizzata si chiama energia metabolizzabile (EM).
Mentre le quantità di energia lorda sono sempre le stesse, quelle di EM varia in funzione della digeribilità dei nutrienti ed essere quindi più elevate o più basse di quelle indicate a seconda che la digeribilità sia rispettivamente bassa o alta.
La determinazione del fabbisogno energetico è indispensabile perché condiziona le quantità di cibo da assumere e quindi quelle degli altri principi nutritivi.
Il fabbisogno energetico basale è rappresentato dalla quantità di energia consumata da un individuo che non effettua movimenti, a digiuno e in condizioni di termoneutralità. Esso rappresenta il valore minimo energetico compatibile con la vita.
IL FABBISOGNO ENERGETICO DI MANTENIMENTO
Il valore di riferimento correntemente utilizzato in alimentazione è quello relativo al fabbisogno energetico di mantenimento, che esprime la quantità di energia consumata da un animale adulto, con attività fisica moderata, in condizioni di termoneutralità.
Nel cane, le variabili che possono modificare il fabbisogno di mantenimento sono numerose e ponderalmente rilevanti, la loro valutazione diventa così indispensabile per poter procedere a una corretta stima del fabbisogno. Si vedrà infatti come, a seconda dei casi, si possano avere necessità energetiche molto diverse tra di loro.
Le variazioni di peso dei cani, ad esempio, spaziano da 1 kg a 100 kg; il mantello può essere lungo e folto o quasi inesistente; l’indole e, di conseguenza, l’attività fisica spontanea sono diversissime. Non bisogna inoltre dimenticare l’influenza dello stile di vita imposto all’animale.
FATTORI CHE INFLUENZANO IL FABBISOGNO ENERGETICO DI MANTENIMENTO
Le principali variabili da considerare sono le seguenti:
> la temperatura dell’ambiente: gli organismi animali godono di maggior benessere quando vivono in un ambiente con temperatura leggermente inferiore alla zona di neutralità termica, perché essi hanno maggior difficoltà a lottare contro il caldo piuttosto che contro il freddo. Il cane reagisce a un’esposizione prolungata al freddo aumentando il pannicolo adiposo sottocutaneo e la lunghezza del pelo. La zona di neutralità termica dei cani a pelo raso è di circa 25 °C, quella dei cani a pelo folto di circa 14 °C;
> il lavoro digestivo: l’alimentazione influisce sul fabbisogno di mantenimento in quanto comporta un dispendio energetico dovuto alla prensione e masticazione del cibo, nonché alla sua digestione e metabolizzazione;
> il temperamento: influenza l’entità del movimento, con un conseguente dispendio energetico, che, in determinati individui, può essere rilevante. Ovviamente per movimento si intende quello spontaneo, compiuto dall’animale nel suo ambiente e comprendente quello indotto dagli stimoli ambientali (rumori, compagnia di altri animali, vista di persone, di animali o di cose, ecc.). Esso comporta un incremento del fabbisogno energetico del 10 – 40%, a seconda del temperamento della razza e dei singoli individui;
> Il crescente numero di soggetti obesi (30 – 40% della popolazione) è la conferma dei molteplici errori compiuti nel razionamento.
È fondamentale rivolgersi a medici veterinari nutrizionisti per una corretta gestione nutrizionale.
Razioni giornaliere consigliate: il FEDIAF
Nella formulazione delle razioni giornaliere di ogni alimento della linea Prolife abbiamo rispettato le linee guida di FEDIAF (Federazione Europea dell’Industria degli Alimenti per Animali da Compagnia). I livelli di nutrienti raccomandati nelle Linee guida FEDIAF consistono nella quantità di nutrienti essenziali che devono essere presenti nei prodotti per garantire un’alimentazione adeguata e sicura in individui sani, se consumati nel tempo.