Reazioni avverse al cibo – Sintomi frequenti
Pubblicato il 18 Febbraio 2021
Reazioni cutanee: irritazioni di cute e annessi più o meno pruriginose sono i sintomi più comuni; eritemi, lesioni epidermiche alla base o all’interno dell’orecchio, sul collo, lungo il dorso, nello spazio interdigitale, nel piatto della coscia, nella zona perianale, fenomeni di alopecia, etc.
Apparato gastro-intestinale: vomito, diarrea, flatulenza, meteorismo, coliti, fenomeni di malassorbimento, tenesmo, stipsi alternata a diarrea con presenza di muco nelle feci.
Più difficile risulta sospettarla in caso di sintomi gastro-intestinali a carattere cronico, intermittente o addirittura sporadico particolarmente presente in cani con predisposizione familiare.
Apparato oculo-congiuntivale: congiuntiviti ricorrenti, lacrimazioni abbondanti (epifora), muco congiuntivale.
RAZZE PREDISPOSTE
Non esistono razze indenni dalla possibilità di sviluppare reazioni avverse al cibo, tuttavia ne esistono alcune particolarmente predisposte: Boxer, Bassotti, Barboni, Retriver, Cocker, Collie, Dalmata, Pastore Tedesco, Setter Inglese e Irlandese e molti Terrier. Fra i gatti, i più colpiti sono i Siamesi.
LA DIETA PRIVATIVA
Il metodo di elezione per la diagnosi di ogni reazione avversa al cibo è rappresentato dalla esecuzione di una dieta privativa (dieta di eliminazione).
Questa indagine può stabilire una relazione tra la somministrazione di determinati ingredienti e la comparsa di alcuni segni clinici. Il principio su cui si basa una dieta privativa è che l’animale non dovrebbe avere reazioni avverse nei riguardi di un cibo che non gli è mai stato somministrato. Limitando dunque, per un determinato periodo di tempo, in maniera rigorosa, l’alimentazione dell’animale a una sola fonte di carboidrati e una di proteine mai utilizzate prima, i sintomi clinici scompaiono per ritornare con la reintroduzione degli alimenti precedentemente somministrati.