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Prolife for life: Maturità e alimentazione

Pubblicato il 15 Giugno 2022

Prolife for life: Maturità e alimentazione

La terza età, negli animali come nell’uomo, non deve essere considerata una patologia, ma una condizione fisiologica in cui cambiano le esigenze nutrizionali, le caratteristiche fisiche, molti aspetti cognitivi e comportamentali, le abitudini e le risposte immunitarie. È soprattutto la fase in cui si raccolgono i frutti di una semina iniziata nella fase adulta a partire da buone abitudini e da un corretto programma nutrizionale. Durante questa fase occorre dedicare delle attenzioni particolari ai nostri pet, mostrando pazienza e costanza, donando cure e tempo. Diversi sono i criteri su cui si basano i fenomeni dell’invecchiamento; alcuni sono collegati all’aspetto genetico, altri dipendono dalle influenze ambientali, di sicuro l’alimentazione gioca un ruolo importantissimo.

DA COSA SI RICONOSCE UN CANE O UN GATTO ANZIANO?

La riduzione dell’attività fisica, l’incanutimento del pelo, lo sviluppo di problemi legati agli aspetti cognitivi e comportamentali: sono questi alcuni aspetti che consentono di riconoscere se un cane o un gatto sono anziani. Una vita sana è in grado di rendere migliore anche la maturità e di influenzare positivamente la convivenza tra uomo e pet.

QUANDO SI PUÒ CONSIDERARE ANZIANO UN CANE O UN GATTO?

L’invecchiamento nel cane dipende dalla variabilità della razza. Le dimensioni corporee, il profilo genetico, l’esposizione ad agenti esterni (quindi in quali ambienti vive) e, non ultimo, il livello di nutrizione che riceve. Nelle razze grandi o giganti possono essere considerati anziani, quelli di età superiore ai 6/8 anni e geriatrici, quelli che hanno superato i 9 anni di età. Per i soggetti di razza media e piccola la soglia si sposta a 7/10 anni con soggetti geriatrici che vanno oltre gli 11 anni. Anche nei gatti l’età rappresenta un elemento che distingue un soggetto adulto da uno maturo e definisce la successiva fase geriatrica. La differenza è che nei felini la razza è molto meno influente. La fase di crescita si conclude nell’anno di età al subentrare di quella adulta, mentre la maturità si raggiunge fra i 7 e i 12 anni. La fase senior è compresa tra 11 e 14 anni, quella geriatrica dai 15 anni in poi.

QUALI CAMBIAMENTI SUBENTRANO?

Nel cane il sopraggiungere dell’età matura è spesso accompagnato dalla comparsa di peli bianchi, specie a livello del muso e della testa. Altri cambiamenti che possono sopraggiungere sono quelli fisici o relazionali e comportamentali. Questo ultimo aspetto può influenzare negativamente anche la vita di relazione con l’uomo e dell’ambiente in cui vive. Quando gli animali invecchiano, una risposta frequente che si può osservare è quella di un naturale rallentamento del metabolismo. A questo deve far seguito un adeguamento delle diete e delle condizioni di vita del soggetto. Pertanto la scelta di un programma nutrizionale specifico su misura è fondamentale.

A COSA FARE ATTENZIONE

La composizione, il contenuto calorico, così come la digeribilità di un alimento, devono essere i punti di partenza per definire con i proprietari le scelte nutrizionali da fare. Molte formulazioni, sono integrate da molecole nutraceutiche, ovvero elementi naturali, in grado di apportare benefici soprattutto nel medio e lungo periodo. Il medico veterinario deve suggerire piani di controllo già nell’età adulta al fine di monitorare il rapporto tra massa grassa e massa magra. Tale valutazione permetterà di considerare con la dovuta adeguatezza gli stessi dati raccolti in età avanzata. Il profilo nutrizionale delle diete destinate a cani e gatti anziani deve corrispondere a particolari e fondamentali peculiarità metaboliche e nutrizionali di questa fase della vita dell’animale.

Gli aspetti principali che si devono considerare sono: i rallentamenti delle funzioni cognitive, gli aspetti comportamentali, l’attività cardiaca, quella renale, quella respiratoria e quella articolare. Non meno importante è la funzione digestiva. Altro aspetto importante è la possibilità che compaiono malattie paradontali, associate a perdita di denti, riduzione dei sensi quali olfatto e gusto, che possono quindi richiedere l’impiego di un alimento particolarmente appetibile, la cui texture faciliti prensione e masticazione.

COME CAMBIA L’APPARATO DIGERENTE?

Nel caso di cani molto anziani, il senso del gusto e/o dell’olfatto può diminuire, per cui è necessario fornire cibo più appetibile per garantire un adeguato apporto energetico e nutritivo. La consistenza (asciutta, bagnata) può essere importante per garantire una sufficiente assunzione di cibo. Il presunto declino generale della capacità digestiva, come in una certa misura una minore digestione dei grassi, come si osserva nei gatti, non sembra verificarsi nei cani. La composizione del microbiota intestinale nei cani anziani tende a ridurre la conta dei Lattobacilli e a una maggiore presenza di Clostridi rispetto agli animali più giovani.

I CAMBIAMENTI DEL FABBISOGNO ENERGETICO

Nella maggior parte dei casi, l’aumento dell’età è associato a un fabbisogno energetico ridotto, ma può anche essere più elevato a causa di malfunzionamenti ormonali (es. diabete mellito non controllato) o in alcuni tumori. Oltre alla corretta fornitura di energia durante la vecchiaia, la cosa fondamentale è gestire bene le fasi che la precedono: studi effettuati su Labrador Retriever (Bellows et al, 2015), hanno dimostrato che una restrizione del 25% nell’assunzione di cibo ha aumentato la durata media della vita e ritardato l’insorgenza dei segni di malattie croniche. Un moderato apporto energetico e una condizione corporea ottimale in giovane età sono associati a una migliore condizione di salute e a una minore prevalenza e gravità dei disturbi metabolici.

ENERGIE E PROTEINE NEL CANE ANZIANO

Come detto generalmente nei cani anziani i fabbisogni energetici diminuiscono con l’età, l’entità della restrizione energetica può variare da soggetto a soggetto partendo da una riduzione del 20% fino ad arrivare al 50% circa dell’apporto energetico convenzionale. Una spiegazione di questa contrazione energetica è data dalla riduzione della massa magra, responsabile chiaramente del fabbisogno energetico basale. Se l’apporto energetico non è adeguato, si assiste a un progressivo incremento della massa grassa. L’apporto proteico nella dieta dei cani anziani deve essere mantenuto o addirittura aumentato. È stato messo in evidenza come il 25% delle calorie dovrebbe provenire dalla dieta, per consentire ai cani anziani il turnover proteico, perché questi animali necessitano del 50% in più di proteine rispetto a quelli giovani.

Il GATTO ANZIANO: ENERGIE E PROTEINE

La gestione del gatto anziano è molto più complessa poiché questi animali mal si adattano ai possibili cambiamenti alimentari che si rendono necessari. La conseguenza che ne deriva, soprattutto in animali anziani, è il rifiuto del nuovo cibo, cosa da evitare per scongiurare la lipidosi epatica. I gatti anziani hanno spesso fabbisogni energetici ridotti e l’obesità è un problema che può cominciare a manifestarsi a partire dai 10/12 anni di età. Passata questa soglia si assiste ad un’inversione di tendenza e gli animali vanno sovente incontro a dimagrimenti progressivi. Ciò è legato a una ridotta capacità di digestione dei grassi, circa il 10/15% dei gatti maturi, il 33% dei gatti geriatrici mostrano questo grave problema. Tuttavia, i grassi non rappresentano l’unico nutriente che può andare incontro a una ridotta digeribilità, anche le proteine possono essere condizionate da tale evenienza.

Come deve essere la dieta di un gatto anziano?

La dieta è fortemente correlata alle condizioni e alle specifiche necessità del singolo soggetto. Ma è noto come i gatti abbiano un particolare fabbisogno proteico che supporta il turnover proteico e la gluconeogenesi. I gatti necessitano almeno del 20% di calorie provenienti dalle proteine, se si considera il mantenimento della massa magra, allora le proteine devono fornire il 34% delle calorie totali.

Ma quali sono i nutrienti essenziali di un corretto programma nutrizionale?

l’ACQUA

È importante ricordarsi come l’acqua svolga un ruolo chiave nella dieta di cani e gatti anziani. Se nel cucciolo i fabbisogni sono aumentati, nel soggetto anziano i fabbisogni non differiscono da quelli dell’adulto. Sia nel cane che nel gatto, come del resto anche nell’uomo, si manifesta una diminuzione del senso della sete e la riduzione dell’assunzione di fluidi porta a disturbi osmoregolatori. Nel gatto l’invecchiamento può diminuire il senso della sete e contribuire ad aggravare le patologie renali. Può inoltre favorire le perdite idriche per la ridotta capacità di concentrazione, predisponendo l’animale alla disidratazione e alla conseguente ridotta capacità di termoregolazione.

i CARBOIDRATI

Con il progredire dell’età non si verificano cambi nella capacità di assorbimento degli zuccheri. Si può tuttavia verificare una diminuzione della tolleranza al glucosio per una ridotta risposta all’insulina nei soggetti anziani, che può suggerire l’impiego di ingredienti diversi, ad esempio carboidrati a basso indice glicemico. L’inclusione nella dieta di carboidrati strutturali, quali le fibre, è determinante. In tal caso è fondamentale la tipologia di fibra inclusa nella dieta. Nei soggetti in sovrappeso serve a modulare gli effetti glicemici post-prandiali e mantenere la regolarità del transito intestinale.

Molti soggetti anziani, infatti, sono propensi a sviluppare fenomeni di stipsi e incrementare la quota di fibra nella dieta può trovare la sua giustificazione. Tuttavia bisogna sempre ricordare le caratteristiche di questo nutriente, andandone a considerare le solubilità e la fermentescibilità.

le FIBRE SOLUBILI

Le fibre solubili andranno ad aumentare la viscosità del contenuto intestinale, rallentando così lo svuotamento gastrico e la progressione del contenuto.

le FIBRE INSOLUBILI

Le fibre insolubili, come la cellulosa, sono resistenti alla digestione, vengono fermentate molto lentamente, aumentando così la massa residua presente nell’intestino e normalizzando lo stesso transito intestinale.

gli OLIGOELEMENTI

Nel caso dell’apporto di oligoelementi occorre prestare particolare attenzione allo zinco per la sua importanza in molti sistemi biologici tra cui la funzione immunitaria, il selenio per l’integrità muscolare e per il suo ruolo nella difesa antiossidante e lo iodio per la funzione tiroidea. Fosforo e sodio spesso vengono ridotti per prevenire rispettivamente l’insorgenza di patologie renali e cardiache. Tuttavia, a oggi non ci sono studi scientifici che possono avvalorare questa riduzione.

gli ANTIOSSIDANTI

La presenza di antiossidanti naturali nella composizione degli alimenti destinati a cani e gatti anziani è di estrema e fondamentale utilità.

L’organismo, tuttavia, può contrastare il danno da rilascio di radicali liberi, attraverso un sistema antiossidante endogeno. Un gruppo di molecole antiossidanti, come per esempio la vitamina E, la vitamina C, il selenio e la glutatione perossidasi, che lavorano in sinergia, dopo aver interagito tra di loro, inibiscono i radicali liberi minimizzandone l’azione nociva.

le scelte nutrizionali PROLIFE per i mature

la Nutrigenomica

la Nutrigenomica è una scienza che studia come i nutrienti regolano l’espressione genica, ovvero come la dieta, e quindi i nutrienti e le molecole contenuti all’interno dei cibi ingeriti, possano influenzare l’accensione o il silenziamento dei geni preposti alle varie funzioni fisiologiche, e quindi come questi influiscano sul nostro metabolismo e sul nostro stato di salute.

Prolife ha stretto una partnership scientifica con Alltech®, azienda americana leader al livello mondiale nella produzione di integratori naturali per l’alimentazione umana e animale. Insieme hanno declinato gli studi di nutrigenomica nell’ambito della salute e del benessere del cane e del gatto. Da ciò nasce Alltech®Nutrigenomic System: un complesso di diversi elementi sinergici, organici e naturali, molecole attive utili a favorire l’accensione o il silenziamento dei geni preposti alle principali funzioni vitali in ogni fase biologica.

Un blend specifico per i cani anziani

L’età media del cane ha subito, negli ultimi anni, un notevole aumento grazie al miglioramento delle condizioni di vita ma anche all’alimentazione e alle cure che gli vengono riservate. Il processo di invecchiamento cerebrale a cui è sottoposto il cane è conseguenza di un elevato stress ossidativo neuronale. La struttura cerebrale e la sua funzionalità è particolarmente sensibile a queste alterazioni. A causa del mal funzionamento dei sistemi di connessione che si verificano tra i neuroni, le prestazioni cognitive degli animali domestici diminuiscono in modo significativo e le relative modifiche comportamentali che ne derivano possono influenzare fortemente la relazione dei proprietari con i loro amici a quattro zampe.

Alltech®Nutrigenomic System Senior Dog offre un complesso di sostanze organiche capaci di attivare la rigenerazione dei tessuti e incide sull’attività replicativa delle cellule.

…e per i mici anziani?

Con il passaggio all’età matura anche nel gatto si verificano alcune alterazioni della composizione corporea che comprendono una riduzione dei tessuti magri (le cellule muscolari diminuiscono di numero e di dimensione) a fronte di un aumento dei depositi adiposi, spesso conseguenti a una riduzione dell’attività fisica o alla ridotta capacità dell’organismo di metabolizzare i lipidi. Distretti e apparati che potranno risentire dell’invecchiamento sono l’apparato gastroenterico, cardiocircolatorio e urinario.

La risposta dalla nutrigenomica

Il sistema immunitario: una difesa a tutte le età

Per poter godere di una condizione di benessere il gatto, in qualsiasi fase biologica si trovi, deve poter contare su un efficiente sistema immunitario che lo protegga dalle aggressioni dei vari patogeni. Grazie all’azione sinergica dei vari componenti inclusi, Alltech®Nutrigenomic System Cats supporta la risposta immunitaria sia di tipo cellulare che anticorpale attivando i geni preposti alla produzione degli anticorpi.

L’ossidazione: prevenire per un benessere di lunga durata

Per quanto si possa pensare che i processi ossidativi possano riguardare solo soggetti maturi o anziani, in realtà, questi sono già presenti nel gatto giovane. Considerando la maggiore longevità del gatto, rispetto al cane, si fa presto a comprendere quali possano essere i moltiplicatori e di conseguenza gli effetti dello stress ossidativo. Alltech®Nutrigenomic System Cats grazie ai vari costituenti agisce sul controllo dei diversi tipi di enzimi che vengono attivati nella produzione dei radicali liberi.

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